Stando ai log di questo blog oggi è esattamente un anno dal mio primo vaneggiamento su queste pagine digitali. Sempre stando a queste statistiche questo dovrebbe essere il ventesimo post in pubblicazione con altri quattro o cinque che sono invece rimasti allo stato di bozza. Tanto? Poco? In realtà non lo so, non avevo alcun obiettivo in mente ma solo l’idea di mettere in forma scritta un po’ delle cose che mi girano in testa; ed in questo senso va più che bene anche così, con questa media un po’ asfittica di 1.67 post al mese 🙂
Le 4 stagioni di… Vivaldi
La nascita di questo piccolo spazio è stata contestuale al mio avvicinamento al browser Vivaldi ed alla sua comunità. Così mi pare ora giusto tirar giù qualche considerazione in più su questo ambiente, rimettendo mano a qualche idea restata intrappolata nelle bozze per troppo tempo.
- Vivaldi per me è anzitutto una community; di browser più o meno equivalenti là fuori è pieno il web ma di spazi in cui l’aspetto tecnologico e l’interazione umana coesistono c’è invece una certa carenza. Esiste qui una orizzontalità tra la società sviluppatrice e la community dei suoi utilizzatori che altrove si è ormai persa. Lo sviluppo viene raccontato nei suoi passi, il forum di discussione è proprio un… forum e non un assurdo sistema di ticketing, gli utenti trovano spazi di comunicazione e incontro che sembrano finalmente estranei alle logiche puramente commerciali.
- Lo spazio per i blog ma anche Vivaldi Social raccontano della volontà di non essere solo sviluppatori di software ma anche spazio di aggregazione, con molte analogie con la storica comunità di MyOpera di cui conservo ancora un gran bel ricordo.
- C’è poi una morigeratezza generale, una proporzionalità tra idea ed azione che trovo rassicurante e che spero sia una delle costanti di Vivaldi per l’avvenire. Se penso alla pompa magna con cui è stato lanciato Mozilla.Social e alla rapidità con cui poi è stato dismesso, credo che la differenza sia lapalissiana.
- Di Vivaldi in quanto browser apprezzo l’approccio alla complessità. Altrove (Chrome, Firefox…) molto viene nascosto o reso di difficile accesso; qui si rischia invece di perdersi nella miriade di opzioni disponibili ma allo stesso tempo si mantiene salda la sensazione di controllo del proprio destino, una cosa non poi così scontata nel web attuale.
- Ciò che ancora mi trattiene dal fare di Vivaldi il mio browser principale si può sintetizzare in due parole: Blink e V8. Si, sono entrambi opensource ma io non mi lego ai formalismi e guardo alla sostanza: allo stato attuale sono due feudi sotto il controllo completo di Google e la controversa questione del Manifest V3 sta lì a ricordarcelo. Sarei indubbiamente molto più a mio agio con un browser esterno a questo quasi-monopolio. Chissà che le cose non cambino prima o poi…