In Internet senza SLIP :)

Screenshot del browser SlipKnout

Agli inizi degli anni ’90, chiusa la fase militare e ridimensionata quella accademica, Internet sembra pronto ad aprirsi all’uso commerciale e a raggiungere le aziende e i singoli utenti. Rimane però un ostacolo non banale: Internet è nata su macchine Unix nativamente collegate all’infrastruttura di rete e progettate per integrarsi perfettamente con i protocolli di comunicazione che ne regolano il funzionamento. Portare tutto questo alle singole utenze appare fin da subito un processo lungo e costoso. D’altro canto però c’è già la rete telefonica che arriva capillarmente negli uffici e nelle case e su di essa esiste già un notevole traffico dati basato sulla comunicazione diretta tra modem all’interno ad esempio delle BBS (Bulletin board system).

La prima soluzione che viene messa a punto è la più semplice: riutilizzare quanto più possibile l’esistente. Alla Rete vengono collegati i computer dei provider che poi rivendono la banda disponibile ai clienti finali utilizzando connessioni da modem a modem ed accessi in emulazione di terminale. Le astrusità di Unix restano a carico del provider e l’utente può continuare ad utilizzare la linea telefonica esistente ed il proprio economico personal computer.

Negli stessi anni però il lavoro del CERN su WWW e l’arrivo di NCSA Mosaic rendono evidente il potenziale di Internet e strategico l’accesso diretto in modalità grafica. Nascono in quel contesto i protocolli Serial Line Internet Protocol (SLIP) prima e Point-to-Point Protocol (PPP) subito dopo che permettono ad un qualsiasi PC collegato alla rete telefonica di accedere direttamente ad Internet diventandone istantaneamente un nodo.

La transizione dall’accesso indiretto tramite emulazione di terminale all’accesso diretto tramite SLIP o PPP sarà incredibilmente rapida tanto che già alla fine del decennio la vecchia Internet testuale dei terminali sarà stata in gran parte fagocitata dalle interfacce grafiche di WWW.

C’è stato però un breve periodo transitorio in cui le due tipologie di accesso coesistevano sul mercato ed erano in parte sovrapponibili. L’accesso in emulazione di terminale risultava mediamente meno costoso e soprattutto consentiva di portare su Internet computer dall’hardware molto limitato o equipaggiati con sistemi operativi a caratteri (principalmente di tipo DOS). Nasce in questo contesto SlipKnot, un browser shareware rilasciato per la prima volta nel 1994 e sviluppato da Peter Brooks di MicroMind. La sua peculiarità era quella di riuscire a portare la multimedialità di WWW anche sui computer che non disponevano di un accesso SLIP o PPP.

Per ottenere questo risultato SlipKnot utilizzava una interfaccia grafica ispirata al modello di Mosaic mentre dietro le quinte traduceva le azioni dell’utente in altrettanti comandi testuali da inviare al computer del provider. In questo modo SlipKnot era in grado di scaricare i vari elementi di una pagina (per lo più testo e grafica) e mostrarli all’utente sotto forma di pagina web composta.

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Una pagina storica di SlipKnot è ancora disponibile sul sito originale. Il nome SlipKnot è ovviamente alla base del non riuscitissimo gioco di parole utilizzato nel titolo. Ed a tal proposito non si può non notare come nominare sia SLIP che PPP in italiano faccia quasi sempre spuntare maliziosi sorrisini sul volto dell’interlocutore…